Dalla ristorazione sui trabocchi alla grande distribuzione, all’aiuto alle piccole imprese. In merito alla riforma sul commercio portato avanti dalla Regione, in quanto il settore “necessita di un intervento di riordino e razionalizzazione” dato che nel tempo c’è stata “la stratificazione di una pluralità di interventi normativi”, è stata ascoltata anche l’associazione di categoria Ascom Abruzzo. La delegazione di Ascom, formata dal presidente regionale Angelo Allegrino, dalla responsabile dell’Imprenditoria femminile Annalisa De Luca e dall’avvocato Quirino Ciccocioppo, è stata sentita dalla III Commissione della Regione (Attività produttive, Sviluppo economico e Agricoltura).

“Bisogna riconoscere – ha detto Allegrino – che questo Testo unico, dopo anni di scempio consentito in Abruzzo, ha messo un freno alla grande distribuzione, anche se si poteva fare di meglio. Non dimenticando che lo scellerato permissivismo nei confronti della grande distribuzione organizzata ha comportato la chiusura di una miriade di attività in particolare nei piccoli comuni e nei centri storici, provocando anche lo spopolamento di queste zone”.

“Occorre regolamentare meglio la ristorazione sui trabocchi – ha inoltre sottolineato -, con limitazione di presenze considerando le problematiche igieniche, sia delle cucine che dei bagni, e la sicurezza degli impianti, visto che alcune strutture ospitano anche 150 commensali per volta. Da non dimenticare la questione dell’accesso ai disabili. Anche gli agriturismi – ha aggiunto – vanno regolamentati meglio, facendo rispettare le normative vigenti, oppure introducendone di più ferree, altrimenti si verifica una concorrenza sleale nei confronti della ristorazione tradizionale che è sottoposta a regolamenti più restrittivi e più costosi economicamente”.

“Bisogna che la Regione – ha evidenziato Allegrino – si attivi di concerto con i Comuni con iniziative sia economiche che organizzative per rendere più facile la sopravvivenza delle piccole e medie imprese commerciali che, spesso lo dimentichiamo, sono state e sono lo zoccolo duro della nostra economia. Esse svolgono anche un importante ruolo sociale, dando servizi in aree disagiate e zone storiche”.