Le donne che fanno impresa in Italia hanno superato la soglia del milione e 400 mila unità e, con le loro attività caratterizzano alcuni settori chiave della nostra economia. A cominciare dal settore turistico dove la quota di partecipazione femminile è veramente cospicua. Come mostra l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile , circa il 21% delle imprese esistenti sul territorio nazionale vantano una donna al vertice o una partecipazione femminile maggioritaria. In molti segmenti, tuttavia, la partecipazione femminile è ben più alta:  supera il 40% nelle agenzie di viaggio e tour operator, 61% nella ristorazione ed il 57% nell’alberghiero. Una presenza femminile importante che si può spiegare ancora con quell’aspetto di relazione, “cura ed accoglienza”, insito nelle professioni del turismo e che certamente favorisce le competenze femminili. Uno stereotipo attitudinale che, per una volta, favorisce le donne.

 

Forte la presenza femminile soprattutto in alcune regioni del Mezzogiorno e con un certo orgoglio possiamo dire che l’Abruzzo insieme alla Basilicata e il Molise, guidano la classifica per tasso di femminilizzazione dell’economia, con valori compresi tra il 24 e il 28%. E’ ormai risaputo che le aziende a conduzione femminile sono più redditizie e durature, proprio perché le donne sono anche più prudenti e “conservatrici” degli uomini nelle decisioni gestionali,  nelle scelte finanziarie, e la tendenza a riflettere di più prima di prendere una decisione gestionale evita qualche passo falso.
Ciò detto, con grande rammarico, bisogna evidenziare due grosse criticità che ostacolano la crescita delle imprese femminili:
l’accesso al credito rappresenta una problematica sia per l’avvio dell’attività, che per lo sviluppo della stessa. A tal riguardo gli ostacoli sono legati principalmente alle procedure di concessione, considerate troppo complicate, ai costi finanziari, all’individuazione delle garanzie necessarie per la concessione, alla gestione dei rapporti nella fase di negoziazione ed alla carenza di assistenza ed informazione sui prodotti e servizi messi a disposizione .
La cura dei figli,  della famiglia in generale è affidata e delegata interamente anche alla donna lavoratrice, che deve riuscire a conciliare i propri impegni professionali, con quelli familiari a scapito del suo tempo libero.

E se da una parte mi duole constatare, che nel nostro Paese manca ancora un sistema di welfare che aiuti la donna imprenditrice /lavoratrice a conciliare il lavoro e  la famiglia, per fortuna invece negli ultimi anni le istituzioni sia a livello nazionale che a livello europeo hanno preso coscienza che l’impresa femminile è un segmento vitale della nostra economia e di quella mondiale e che quindi deve essere sostenuta attraverso delle agevolazioni ad hoc.

A tal proposito, è attivo il bando che prevede nuove agevolazioni, che puntano a sostenere, in tutta Italia, la nascita e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione femminile: finanziamenti senza interessi, per progetti di investimento fino a 1,5 milioni di euro. A supporto di quanti volessero intraprendere una nuova attività imprenditoriale degno di nota è sicuramente l’attività svolta da parte di Ascom Abruzzo, da sempre vicina al mondo femminile, che ha predisposto un team di consulenti specializzati.

Annalisa De Luca (Presidente Ascom Abruzzo- Impresa Donna)